Questo albo è un omaggio floreale, nasce da tutte queste cose e dallo studio di quel genio di perfetta umanità che fu Hans Christian Andersen. Ogni volta che un fiore solleva il capo qualcuno sta raccontando una fiaba di Andersen.
«Poveri fiori miei, sembrate così stanchi!» Dice la piccola Ida. «Eravate tanto belli ieri e adesso avete tutte le foglie appassite!»
«Perché fanno così?» domanda la bambina addolorata allo studente, il quale conosce la risposta, e le racconta una storia meravigliosa popolata di rose, violette, tulipani e giacinti innamorati della danza, che trascorrono tutta la notte a ballare in un regale castello, fino a sfinirsi. Al suono di quelle parole, il volto di Ida si illumina, il suo cuore trabocca di speranza e la sua mente comincia a intraprendere un viaggio a metà strada tra il sogno, l’immaginazione e la realtà. I fiori della piccola Ida, fra le fiabe meno note di Hans Christian Andersen, racchiude in sé i tratti più malinconici e splendenti del suo immaginario. Una storia universale che celebra l’incanto della natura, la fragilità della vita e il potere smisurato della fantasia, dando voce e risalto alla straordinaria sensibilità dell’infanzia.
Le illustrazioni stratificate e vibranti di Daniele Iride Murgia, che ha liberamente tradotto e interpretato la fiaba, aggiungono fascino e vertigine al testo. Non vedremo mai, in queste illustrazioni, i fiori danzare nel salone del castello, ma vedremo gli oggetti della vita quotidiana della bambina che diventano i protagonisti del racconto immaginifico. Lo stile inconfondibile di Murgia trova qui lo spazio per declinarsi in molti modi, trasformando ogni giro di pagina in una sorpresa. Tavole evocative, realizzate a collage con l’impiego di diversi materiali e tecniche differenti, per accrescere il senso di incredulità e sospensione.