La fisica degli abbracci

 

 

Essere un genio non è sempre una fortuna. Di sicuro non lo è per Guglielmo Malvasi, detto Will, che sin da bambino è stato risucchiato in una precoce carriera accademica; un quoziente intellettivo di 180 può spalancare le porte di Cambridge, ma non per forza quelle della felicità. La sua è una vita solitaria e senza affetti, vissuta lontano da genitori egoisti e infantili che si sono presto dimenticati di lui. A neanche quindici anni capisce che l’unico modo per sfuggire al suo destino è morire. O meglio, fingere di morire.

Grazie all’aiuto di una misteriosa rete che fa capo a un eccentrico Nobel per la fisica, Will escogiterà una sparizione in grande stile. I veri problemi però cominciano fuori dall’università, dove lo attende un mondo che obbedisce a leggi per lui incomprensibili, che sfuggono a qualsiasi algoritmo. Ma i rompicapi più insolubili sono quelli che obbligano a spostare l’asse delle proprie certezze, e a volte possono assumere le forme più inaspettate. Per esempio quella di Dora, una simpatica cinquantenne rumena che lavora come badante e ama i cibi saporiti.

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