Emanuele dorme: è l’alba quando sua madre esce di casa per avvisare il marito che nel ghetto sono arrivati i tedeschi. Emanuele, svegliatosi per il trambusto, la vede dalla finestra che, sotto la minaccia di un mitra, sale su un camion tedesco. Corre per raggiungerla, ma lei con un calcio lo allontana. Da solo, disperato sale su un tram, la circolare, da cui scenderà solo dopo tre giorni. A quasi settant’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, una delle più commoventi storie del 16 ottobre 1943.
Un racconto potente, direttamente distillato dalle parole del protagonista, Emanuele Di Porto. Un libro per non dimenticare il cuore di una grande città in quell’autunno ferito e feroce. E per riflettere, una volta di più, su chi siamo e su chi eravamo.