Nella stanza dove conserva la sua immensa raccolta, Joey combatte contro la tristezza e, come fosse un gioco, comincia a creare legami armoniosi tra oggetti impensabili: è lì che nasce un grande artista del Surrealismo americano: Joseph Cornell. Questa è la storia della sua infanzia.
«Pagina dopo pagina, scopriamo Joey accumulare i suoi tesori, tra lo scettiscismo, lo stupore o l’incoraggiamento dei suoi familiari. «Se mi piace, lo tengo» è la risposta che oppone a chi vede la sua passione solo come una stramberia. Perché ciò che fa, quel suo mettere insieme da splendido autodidatta pezzetti di mondi e lasciare che raccontino altre storie, sta diventando arte.» – Laura Crinò, Robinson
Joey è un bambino dalla sconfinata capacità di immaginare. I suoi occhi vedono cose che gli altri non sanno cogliere, e ancor meno raccogliere. Lui invece raccoglie, e tanto, andando in giro con il suo carretto. Nella sua testa, le cose assumono un valore che nessun altro è in grado di intendere: una cassaforte è magica, un telescopio malconcio è celeste, una piuma di pappagallo è esotica… Se le sorelline lo prendono in giro e lo chiamano raccatta-spazzatura, i genitori invece lo prendono molto sul serio e arricchiscono di pezzi unici la sua già ricca collezione. Fino al giorno in cui una brutta tosse si porta via il papà e la casa si riempie di silenzio.