Un bambino attraversa la città. Scende dall’autobus, cammina sul marciapiede ed è piccolo in mezzo a tanti grandi che camminano senza neanche vederlo, frettolosi. Il traffico delle automobili, i grattacieli incombenti e cominciano a cadere anche i primi fiocchi di neve. Una voce fuoricampo accompagna il suo cammino lungo vicoli stretti, inferriate di parchi e davanti a piccoli negozi. Le parole sono affettuosi suggerimenti per chi è piccolo in una città grande: posti in cui trovare qualcosa da mangiare, luoghi in cui trovare un poco di calore o ascoltare buona musica. A chi sa osservare con attenzione, piccoli dettagli si rivelano chiarificatori. Ma il senso ultimo di questo monologo qual è?
Un meraviglioso percorso che attraversa una grande città, fatto di palpiti e piccoli passi di bambino, che porta dritto al colpo di scena finale che in una giornata di neve sboccia nel calore di una soluzione piena di tenerezza.